CIAMPINO. TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SULL’IGDO MA CHE NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE! – Prima parte – Segue
Sempre più frequentemente accade, a Ciampino, che gli ultimi arrivati mossi da illimitata autoconsiderazione pensano di poter proporre le soluzioni per la città. Senza però conoscerne i problemi o la storia sottostante.
Oggetto privilegiato di questo atteggiamento negli ultimi tempi si esprime sul complesso IGDO.
In particolare, qualcuno che pensa di riproporsi per la massima carica della città ha fatto una scoperta inedita a dimostrazione della superiorità di elaborazione di quanti nel corso dei decenni non c’erano arrivati e questa scoperta viene portata come dimostrazione di un punto di merito da presentare all’opinione pubblica ciampinese a sostegno dell’ambizione di indossare ancora la fascia tricolore: passare da una soluzione di tipo privatistico a quella di livello pubblico!
Di per sé l’idea non è così peregrina e merita di essere condivisa. Unica obiezione è che questa proposta gira da oltre 35 anni, con tanto di atti ufficiali da parte del Comune di Ciampino, cioè da quando chi oggi la sostiene non si sa dove fosse e sicuramente era nell’età giusta per giocare con le bambole.
La dimostrazione, la foto che pubblichiamo rappresenta il frontespizio di un elaborato progettato da quattro tecnici incaricati dal Comune per avere uno strumento di esproprio e di finanziamento per quelli che erano i primi strumenti da parte della Comunità europea.
Nulla di inedito, dunque, ma si tratta una di vera progettazione di indirizzo pubblico. Anche perché, rispetto alle idee confuse anticipate a tempo scaduto, in modo molto generico, non si comprende che cosa realmente si vorrebbe fare o, forse, chi le propone ancora non ha neanche in testa cosa fare.